Incassata l’amara retrocessione, il tecnico dei Galletti attende news: “Presto ci incontreremo con la società, e parleremo in modo molto sereno di quale sia il bene comune”.
Dopo due stagioni consecutive nella seconda serie nazionale l’AT.ED.2 Forlì è costretta ad arrendersi al crudele destino della retrocessione nella serie cadetta al termine di una stagione molto al di sotto delle aspettative di inizio stagione spiegata così dal tecnico forlivese Matteucci: “Sapevamo che questa stagione sarebbe stata molto più complicata della nostra prima esperienza in A2 dove addirittura conquistammo l’accesso ai play-off – racconta il tecnico – in estate per vari motivi si è dovuto smantellare il gruppo storico che ci ha dato tante soddisfazioni e siamo ripartiti con un gruppo totalmente rinnovato”. E pensare che l’avvio era dei più incoraggianti con cinque punti ottenuti nelle prime tre giornate: “Da lì in avanti si è spenta la luce e siamo entrati in una crisi di risultati diventata poi irreversibile e nemmeno la rivoluzione effettuata nel mercato dicembrino ha portato i frutti sperati con l’aggravante di una serie di infortuni che ci hanno privato di elementi fondamentali nei momenti decisivi del camponato”.
Grande rammarico per una salvezza ampiamente alla portata del roster forlivese; con sette punti in più infatti ci si sarebbe salvati direttamente senza passare nemmeno per i play-out: ” Purtroppo siamo mancati negli scontri diretti – spiega Matteucci – mi riferisco in particolare al crollo del secondo tempo col Fassina in casa e alla sconfitta in casa dell’Astense, due partite, che se vinte, ci avrebbero lanciati verso la salvezza”. Ed è prorpio in queste partite che l’AT.ED.2 si è scavata la fossa: ” Il gap con le prime della classe era notevole ed era impensabile poter recuperare i punti persi negli scontri salvezza contro squadre così attrezzate e questo ci ha condannato ad una inevitabile retrocessione”. Archiviata così una stagione amara quale sarà il futuro del tecnico romagnolo? “Presto ci incontreremo con la società, e parleremo in modo molto sereno di quale sia il bene comune – conclude Matteucci – i giocatori e gli allenatori passano e non sarà certo questa retrocessione a scalfire la storia quasi ventennale di questa società che da più di quindici anni calca i palcoscenici del futsal nazionale”.